ICONS: Gabriella Crespi, la designer "indicibile".
"Questo nulla,
questo tutto,
questa insondabile verità,
in cui vivere e disperdersi."
Non ho avuto la fortuna di conoscere Gabriella, ma quando ho letto la sua storia è stato un colpo di fulmine e ho avuto la sensazione di conoscerla da sempre.
Accade questo con le persone che hanno qualcosa da raccontare, da trasmettere, anche se con poche parole, nel suo caso, attraverso la creazione di opere d'arte di design, da gioielli a tavoli, lampade, sedie, ellissi e lune, scrigni segreti incastonati nello stesso pezzo, ma separabili.
Avanguardia.
Nel 1980 percorrerà quello che è stato il cammino determinante e di svolta della sua vita, un viaggio in India, dove capisce e coglie il significato vero della vita: Indicibile.
Nel suo libro: "Ricerca di Infinito. Himalaya", il diario di viaggio scritto tra il 1987 al 2003 racconta che un giorno dietro una fotografia di una scogliera di rocce altissime scrisse questa parola, Indicibile.
Indicibile, silenzio.
Una grandissima scelta di vita, Gabriella nata a Milano nel 1922, cresce in Toscana, padre ingegnere meccanico e madre disegnatrice di gioielli di haute couture parigina, studia architettura al Politecnico di Milano negli anni 40, e cerca di trovare il suo equilibrio, studia Le Corbusier e Frank Lloyd Wright, si sposa, nascono due figli.
A metà anni 50 si separa e si trasferisce a Roma, la sua ispirazione è la natura, l'equilibrio tra mondo esterno ed interiore, la luce, l'armonia degli spazi, comincia da questi punti di riferimento a creare qualcosa di unico.
Oggetti, ispirati a ciò che più ama, con materiali multifunzionali, lei stessa dice:
"Le mie creazioni devono portare le persone più vicine all'universo",
da lì l'idea di obelischi, ellissi, i suoi progetti sono femminili, ma allo stesso tempo eleganti e ricercati.
S'impone sulla scena creativa internazionale degli anni 70, con oggetti a metà tra il design e lo scultorei astrattismo, è una donna carismatica, difficile catalogare il suo stile in un ambito preciso, per quei suoi pezzi di arredo dalle forme dinamiche ed inafferrabili.
Christian Dior, la vuole per arredare il suo atelier, lei apre parallelamente uno spazio show-room a Palazzo Cenci, e poi New York, Dallas, Ginevra, Hong Kong, Chicago.
I suoi disegni sono unici, le sue creazioni attirano, l'indicibile che l'ha accompagnata lungo tutto il corso della sua vita, si trasforma in oggetti segreti, che non si svelano mai del tutto.
A 95 anni, Gabriella ha lasciato le cose più preziose di lei, come testimoni della sua straordinarietà.
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